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Gianluca Cabitza dalle Wsope on fire allo Skill Poker Master Rozvadov: 'Format ideale per tutti!'



“Sarò allo Skill Poker Master al King’s Resort di Rozvadov perché ho studiato il concept e la struttura ma soprattutto la filosofia dell’evento e credo che sia quel che ci vuole per ovviare a tanti problemi che hanno molti format nel gioco live di oggi. Una prima cosa: i 2 rientri ci stanno per una serie di motivi che riguardano i problemi che possono portare gli infiniti buy in ma un freezeout o un solo rientro non sono più accettabili per chi affronta queste trasferte”. Prima di approfondire questo ottimo inizio, presentiamolo: lui è Gianluca Cabitza, uno dei pro storici del poker live italiano, sardo doc e attualmente in forza al team Scommettendo.it di cui è anche manager: “Sono passato dalla parte del banco, insomma, ma ultimamente mi sono rischierato ai tavoli e penso che se non mi ‘sculano’ difficilmente posso perdere!”, la frase che ultimamente ama spesso ripetere a proposito di skill.

Ci sarà dal 22 al 27 marzo al King’s Resort di Rozvadov con un folto gruppo di player per giocare la seconda tappa proposta da Poker Skill Events con 500.000 euro in palio e un prezzo tagliato a metà, 290 euro di buy in, Half price.

Torniamo alle motivazioni che hanno spinto Cabitza a volare a Rozvadov da dove viene pieno di entusiasmo e di successi: “Come detto anche alle Wsop Europe c’erano due rientri come per l’Spm e per queste trasferte lunghe sono l’ideale per chi vuole ottimizzare e recuperare visto che è inammissibile uscire alla prima mano o nei primi livelli, impossibile poi riequilibrare la trasferta. Ho giocato il People’s Poker Tour all’inizio della carriera (ha 4 cash nei primissimi eventi di successo del format live, Ndr) e il buy in era da 1.650 euro, uscire subito significava rovinarsi davvero l’evento che diventava quasi irrecuperabile. Anche se gestivo bene lo stack. Ma in generale anche rientri illimitati non incontrano la giusta qualità del gioco.”

Altre ragioni che ti porteranno a Rozvadov? “Mi piace l’idea della qualità della struttura di gioco e della rincorsa alle skill - prosegue Gianluca - spesso i tornei collassano per esigenze organizzative e fisiche e sarà bellissimo provare questo tipo di esperienza. Il buy in, tra l’altro, è ottimo sia in relazione alla struttura e al garantito e sia perché in questo momento di grande boom per il poker live può stimolare tanti altri player a provare il colpo spendendo 290 euro. Il post pandemia è stato un vero boom ed ho apprezzato tanto anche l’aver ritrovato il clima di squadra come con i ragazzi di Scommettendo. Sono stato anche poker manager e so di cosa parlo.”

E Cabitza viene da un’ottima trasferta al Battle of Malta di cui si è parlato molto e, recentemente, come dicevamo, proprio da Rozvadov e dalle World Series of Poker Europe dove ha centrato un tavolo finale al Colossus Master e un cash al Colossus per oltre 8mila euro: “È stata una bella esperienza conoscere tanti player italiani, tanti nuovi volti dal live e dall’online. Abbiamo fatto squadra ed è stato bello. Chi è nel settore da anni ha visto tantissime persone passare nel mondo del poker e pochissimi sono rimasti sempre sulla cresta dell’onda perché bisogna sapersi gestire. Ma ho rivisto tanti volti noti come Biagio Morciano o Vito Labarile che conosco dai primissimi anni del PPtour. Ma le nuove leve devo riconoscere che si stanno avvicinando al live e sti stanno adattando benissimo”.

Torneista live più che cash gamer anche se non disdegna la seconda attività: “Il mio main game sono i tornei, esatto - spiega il player Scommettendo.it - negli anni ho affinato queste caratteristiche. Gioco da una quindicina d’anni e sarò al 150esimo torneo. Solo che ad un certo momento ho adattato le strategie più ai reg che agli avversari che affrontavo dai club agli eventi live. È fondamentale fare questo perché poi nel late stage il field si screma e devi confrontarti con i professionisti veri. Si deve ragionare molto sulle mani e delocalizzarle e quindi acquisire strategie. Il più bel complimento che mi sento dire mentre gioco è ‘non ti leggo al tavolo’: in un gioco a informazioni incomplete come il poker è il massimo. Tutti tendono a fare errori, anche i reg, e mi prendo un vantaggio in più ogni torneo che gioco. Riesco ad andare subito deep nei primi livelli e negli ultimi eventi ci sono riuscito spesso. Ricordate il sistemone di Candio? - se la ride Cabitza - dopo le prime fasi sono riuscito a migliorare lo stack nelle fasi successive. Poi, ovviamente, chi commette meno errori vince e, come dico sempre, se non mi ‘sculano’ vinco.”

Gli ultimi due risultati tra Malta e Rozvadov, sono arrivati in due high roller, sembra che con certi field e certi buy in tu ti trovi molto bene: “Non c’è dubbio anche se per ogni torneo adatto la mia tipologia di gioco. Preferisco sedermi ai primi livelli di gioco per studiare i giocatori. In generale giro, parlo e studio di tutto per capire che field c’è anche prima di giocare. Cerco di capire le comitive da dove vengono e che stile hanno. Il buy in, quindi, è indifferente anche se con quelli più alti mi trovo molto bene. È ovvio che, più scende il buy in più crescono le entries e più aumenti la varianza. Nel late stage sto ottenendo ottimi risultati. Se per questo anche un 69esimo piazzamento su un field di 3.400 entries a Malta è buono in proporzione ai due final table ottenuti. E comunque negli ultimi eventi ho il 100 percento di itm su tornei giocati!”




Prossimi eventi oltre allo Skill Poker Master dove hai confermato la presenza? “Sto pensando di andare all’Ept di Praga, sono confident e voglio provare il Main event, quel buy in e quel field. Ma prima partirò con mia moglie e la mia famiglia per andare a Disneyland e devo capire se saranno troppi giorni fuori - ci informa Cabitza - alle Wsope avrei voluto giocare il 6max dove mi esprimo bene con i range più alti e gestisco bene sia preflop che post. Il gioco è molto più tecnico e le letture sono ancora più importanti rispetto al full ring.”

Poi due grossi riferimenti per Cabitza nel suo cammino: “Ho imparato da Salvatore Bonavena che mi disse, gioca per i soldi, gli hero call lasciali alle telecamere perché si ricorderanno solo di chi ha vinto e del premio riscosso. Quanta ragione aveva Salvo - e ad un episodio legato a Kanit in un’intervista rilasciata a Gioconews.it tanti anni fa a Las Vegas commenta - sì è vero anche Kanit ha ragione, l’importante è mettere le mani in mezzo e vincere chip e quindi soldi.”

Finale sulla sua nuova “famiglia” Scommettendo.it: “È una cassaforte dove ho capito che posso mettere al sicuro il mio lavoro. Un saluto a Donato Nigro, numero uno del gruppo che lavora da 20 anni nel gioco legale e ha creato un’industria dove le persone vengono prima di tutto. Non potevo trovare posto migliore”, conclude Cabitza.




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